La Fondazione Italiani da anni impegnata nella promozione e progettazione culturali, ha deciso di sostenere nell’ambito del “bonus facciate” l’ Arciconfraternita dei Santi Evangelisti e Petronio dei Bolognesi per il restauro Conservativo delle facciate della Chiesa dei SS. Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi in Via del Mascherona Roma Chiesa dei SS. Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi in Via del Mascherona Roma
Descrizione del complesso ecclesiastico
Il complesso ecclesiastico risulta inserito in un’area di sedime iscrivibile in un quadrato con dimensione di
circa 20 metri per lato. Composto da quattro piani fuori terra e da alcuni locali posti al piano seminterrato,
l’edificio viene distribuito da una scala interna e ascensore.
Al piano terra – ingresso da via del Mascherone 61- risultano ubicati la chiesa e i locali accessori all’utilizzo
specifico e alla liturgia: vecchia Sacrestia utilizzata come accoglienza e saltuariamente come foresteria per i
confratelli di passaggio-, sagrestia, deposito arredi liturgici. Al piano seminterrato si trova un locale dotato
di servizi igienici, posto al di sotto della vecchia Sacrestia, collegato direttamente all’edificio principale e
dotato di un accesso indipendente dall’esterno, utilizzato da un’associazione di volontariato che presta
assistenza ai poveri del quartiere. Al piano primo si trova un salone con funzioni di Oratorio, utilizzato per le
riunioni dell’Arciconfraternita, completo di disimpegno e servizi igienici. Il piano secondo è riservato alla
residenza conventuale delle suore “Serve del Focolare della Madre”. Le mansarde al piano terzo che
ricoprono la parte residenziale hanno funzione di locali accessori alle necessità della vita conventuale con
un accesso indipendente da via del Mascherone 60.
Relazione storico artistica
La chiesa di Santi Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi è il risultato di una trasformazione tardo
cinquecentesca di una precedente chiesa medioevale dedicata a San Tommaso degli Spagnoli, nota con
questo nome – “S. Thomae de Hispanis” – fin dal 1186, chiamata nel Quattrocento anche San Tommaso
“delli muratori” e, nel secolo successivo, San Tommaso della Catena, forse perché sede di una Compagnia di
disciplinati. L’edificio medievale, a pianta longitudinale, è ancora visibile nelle piante di Roma di Leonardo
Bufalini (1551) e di Etienne Du Perac (1577). Alla chiesa era pure annesso un ospedale nazionale detto di Santa Margherita dei Catalani. Pochi anni dopo, nel 1581, detta chiesa fu concessa dal papa bolognese
Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585) all’Arciconfraternita della Nazione Bolognese, da lui eretta
nell’anno del Giubileo nel 1575. Il possesso della nuova sede doveva prevede, come di norma per le chiese
nazionali, l’edificazione di un oratorio e di un ospedale (ospizio) annessi all’edificio sacro, con la
trasformazione dell’isolato in una vera e propria “insula” dei Bolognesi.
Nel 1582 il progetto architettonico di rifacimento degli ambienti fu affidato all’architetto bolognese
Ottaviano Nonni detto Mascherino o Mascarino (1536-1606), allora attivo a Roma, e finanziato, con un
notevole impegno economico, dai confratelli. Dei vari progetti presentati fu scelto quello che prevedeva la
ricostruzione integrale della chiesa su una pianta centrale di grande semplicità e armonia: una pianta a
croce greca inscritta in un quadrato, con un braccio più lungo a formare l’abside, sormontato al centro dalla
cupola e con quattro piccoli ambienti in corrispondenza dei quattro angoli. La nuova chiesa, al cui interno le
pareti sono scandite da paraste con capitelli ionici a festoni, nel 1593 risultava edificata fino al tamburo (pianta di Roma di Antonio Tempesta), mentre fra il 1625 e il 1676 fu edificata la cupola (pianta di Giovanni Battista Falda, 1676). Al 1597, sempre su progetto di Mascarino, risale la costruzione, a fianco della chiesa, dell’Oratorio, trasformato in abitazione all’inizio del XIX secolo e inserito oggi nei locali di servizio della chiesa.L’attuale facciata in mattoni e travertino risale ai restauri effettuati tra il 1696 e il 1700, come ricorda anchel’iscrizione incisa sopra il portale in caratteri capitali: “DIVIS IOANNI EVANGELISTAE ET PETRONIO DICATUM MDCC”. E’ tripartita da un ordine di paraste con capitelli corinzi su alti plinti e conclusa da un timpano triangolare spezzato in basso dal finestrone con cornice in stucco, mentre il portale è sormontato da un timpano a tutto sesto.
Per sostenere la ristrutturazione delle facciate puoi effettuare una erogazione liberale in denaro, come previsto dalla legge.
Modalità di effettuazione
Analogamente a quanto previsto per altre erogazioni liberali in denaro, le erogazioni liberali in esame devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento:
tramite banca (es. bonifico) con cauzione: “erogazione liberale a sostegno della ristrutturazione della Chiesa dei SS. Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi in Via del Mascherona Roma”
oppure mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del DLgs. 241/97, cioè mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
In pratica, non si possono effettuare erogazioni liberali in contanti, in quanto non offrono sufficienti garanzie di “tracciabilità”.
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