RACCOLTA FONDI PER INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO PER LE FACCIATE DELLA CATTEDRALE DI S.MARIA DEL MASTRO UBICATA NELLA CITTA’ DI LOCRI RICADENTE NELLA DIOCESI DI LOCRI-GERACE

RACCOLTA FONDI PER INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO PER LE FACCIATE DELLA CATTEDRALE DI S.MARIA DEL MASTRO UBICATA NELLA CITTA’ DI LOCRI RICADENTE NELLA DIOCESI DI LOCRI-GERACE

RACCOLTA FONDI PER INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO PER LE FACCIATE DELLA CATTEDRALE DI S.MARIA DEL MASTRO UBICATA NELLA CITTA’ DI LOCRI RICADENTE NELLA DIOCESI DI LOCRI-GERACE 2000 940 Redazione

La Fondazione Italiani da anni impegnata nella promozione e progettazione culturali, ha deciso di sostenere nell’ambito del “bonus facciate”  la Diocesi di Locri-Gerace per il restauro Conservativo delle facciate della Cattedrale di S.Maria del Mastro di locri.

Le origini della Diocesi Cenni Storici
La storia della Diocesi di Locri-Gerace, tra le più antiche della Calabria, segue inizialmente le vicende di Locri Epizephiri, città fondata dai Greci intorno al VII secolo a.C. e divenuta in seguito una delle più importanti e fiorenti repubbliche della Magna Grecia.
La tradizione la considera di istituzione apostolica paolina, assegnandole un Vescovo già dal I secolo con il nome di Suera, che compare nei documenti più antichi. Discepolo di S. Stefano di Nicea, primo Arcivescovo di Reggio Calabria, avrebbe subito il martirio a Locri il 7 luglio 74 per aver predicato il cristianesimo. Il primo Vescovo certo è Dulcino, morto intorno al 591 e succeduto ai Vescovi, peraltro improbabili, Modestino (fine del III secolo), Basilio I (450-451), Pietro (487) e Basilio II (502-504).
La storia della Diocesi è documentata attraverso i successori di Dulcino: Marciano, prima presbitero della Diocesi di Taureana, poi ordinario diocesano, Crescenzio e Cristofaro, che partecipa al Sinodo del 787 come Vescovo di “Hagia Kyriaki” o di Santa Ciriaca.
In ogni caso la prima manifestazione della predicazione cristiana in questa zona della Calabria è testimoniata da alcune epigrafi datate, una della quali rinvenuta a Locri intorno al 1825.
Si tratta dell’iscrizione della lastra tombale di un Leporio, risalente al 391, che prova come l’istituzione della diocesi geracese possa essere fatta risalire almeno al IV secolo. Da questo momento in poi i Vescovi che si succedono stabiliscono la loro prima sede a Locri Epizephiri, una delle più fiorenti colonie della Magna Grecia, fondata nel VII secolo a.C. Quando poi nel VII secolo d.C. l’importanza di Locri viene scemando, anche a causa delle condizioni del litorale divenuto non più sicuro e ospitale, la cattedra vescovile è trasferita a Gerace, che allora si chiamava S. Ciriaca, dove sorgerà il più vasto edificio religioso della Calabria di quel tempoo, che condizionerà l’impianto urbano della stessa città. Durante l’episcopato di Attanasio Chalkéopoulos, il 29 Marzo 1480, fu abolito il rito greco; nel 1472 aveva avuto luogo l’unione “invicem” della Diocesi di Gerace con quella di Oppido, mantenuta fino al 1536, quando le due Diocesi tornarono ad essere guidate da due Vescovi distinti.
Dopo alcuni secoli di sostanziale stabilità, si assiste a un lento e progressivo spopolamento delle aree interne della Calabria a favore dei centri costieri, che, nella quasi ‘totalità, vengono sdoppiati dai centri collinari. Tale fenomeno fu in generale accelerato dal sisma del 1783, in seguito ai danni subiti da quest’ultimi.
Il trasferimento degli abitanti da Gerace a Gerace Marina (odierna Locri) fu invece rallentato sostanzialmente da due fenomeni; uno relativo ai minori danni subiti da quest’ultimi. Il trasferimento degli abitanti da Gerace a Gerace Marina (odierna Locri) fu invece rallentato sostanzialmente da due fenomeni, uno relativo ai minori danni subiti  Gerace con il terremoto, l’altro data la condizione di insalubrità della costa, con zone paludose.

La costruzione
Il secolo XIX vede crescere sempre più l’importanza di Locri, come centro amministrativo, rispetto a Gerace che porta nel 1954 al trasferimento della Cattedra Vescovile da Gerace a Locri.
Il processo era iniziato con lo cambiamento di sede della parrocchia di S. Maria del Mastro; poi l’incremento della popolazione di Locri indusse il Vescovo Del Rio a trasferire da Gerace anche le parrocchie di S. Biagio e di S. Caterina.
Il trasferimento della parrocchia di Santa Maria del Mastro, con l’assegnazione di una zona di campagna, era avvenuto il 10 dicembre 1908, nello stesso mese del terribile sisma che rase al suolo Reggio Calabria, Messina e buona parte delle loro provincie.
Nell’emergenza post-terremoto, per l’espletamento delle funzioni religiose, fu impiantata la chiesa-baracca donata da Papa Pio X, mentre le funzioni arcipretali erano svolte nel padiglione della Confraternita dell’Annunziata, interno alla circoscrizione parrocchiale.
Dai primi anni del XIX secolo la Diocesi diventa suffraganea dell’Arcidiocesi di Reggia Calabria, mantenendo tale condizione sino ai giorni nostri.
Il nuovo edificio religioso della Cattedrale di Locri fu edificato all’inizio degli anni ’30 durante l’episcopato di Mons. Chiappe (1922-1951) su progetto dello Studio Foderaro di Reggio Calabria1, nell’ambito del più vasto programma di ricostruzione degli edifici di culto a cura dell’Opera I’interdiocesana per la Ricostruzione delle Chiese in Calabria.
I lavori terminarono nel 1933 e l’elevazione a Cattedrale, il 22 febbraio 1954, fu sancita dalla bolla “Urgente Christi voce”. I Vescovi che si sono succeduti nei tempi, presero il nome prima “di Locri”, poi “di S. Ciriaca” e successivamente “di Gerace”, per chiamarsi, dopo lo spostamento della Cattedrale da Gerace a Locri, “di Gerace-Locri” e infine, dal 30 settembre 1986, “di Locri-Gerace”.

Per sostenere la ristrutturazione delle facciate puoi effettuare una erogazione liberale in denaro, come previsto dalla legge.

Modalità di effettuazione
Analogamente a quanto previsto per altre erogazioni liberali in denaro, le erogazioni liberali in esame devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di pagamento:

tramite banca (es. bonifico) con cauzione: “erogazione liberale a sostegno della ristrutturazione della Cattedrale di S.Maria del Mastro”

oppure mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del DLgs. 241/97, cioè mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.

In pratica, non si possono effettuare erogazioni liberali in contanti, in quanto non offrono sufficienti garanzie di “tracciabilità”.

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